Il paragone tra queste due piattaforme di trading ha senso solo nel caso in cui gli investimenti non riguarderanno il forex, altrimenti bisognerebbe propendere per forza sulla prima scelta, ovvero quella di Fineco, considerato che con Ing Direct il trading sulle valute non è previsto.
Per quanto riguarda tutti gli altri casi è invece preferibile fare considerazioni che non riguardino solo la sfera economica, ma anche i servizi accessori e l’affidabilità delle piattaforme grazie ai servizi di sicurezza messi a disposizione.
Trading online di Conto Arancio
Il vero punto di forza di questa piattaforma di trading sta nella semplicità dei criteri attraverso i quali si applicano le spese e le commissioni a carico dei titolari dei conti titoli. Infatti le spese fisse (apertura e chiusura del rapporto, canone mensile, invio di comunicazioni online o cartacee, servizio di alert sms e e-mail, e accesso alla piattaforma mobile) sono tutte pari a zero. L’unica eccezione è la richiesta di attivazione del servizio accessorio che consetnte l’accesso al book a 5 livelli e supportato da numerosi strumenti , che è puramente facoltativa ed ha un costo di 10 euro annuali.
Le comunicazioni si pagano da un minimo di 5 euro a un massimo di 10 euro ognuna ma solo nel caso in cui sia il titolare del conto a farne richiesta. Gli strumenti finanziari che possono essere oggetto di acquisto o di vendita vanno dai titoli di Stato alle obbligazioni (anche eurobond), dalle azioni agli ETF (anche strutturati).
L’unica vera pecca, come detto, sta nell’assenza del trading Forex. Per quanto riguarda invece le commissioni applicate per le operazioni di trading, si parte da commissioni dello 0,19% (con un minimo di 8 euro e un massimo di 18 euro), con la possibilità di passare a commissioni fisse decrescenti, in funzione del numero di operazioni effettuate in un anno (365 giorni). Queste scendono a 8 euro fissi per un numero di operazioni superiore a 15, 7 euro se si superano le 50 mentre nel caso di un numero maggiore di 100 si scende ad una commissione fissa di soli 6 euro.
L’importante è ricordarsi di effettuare il trading via internet o mobile, e non utilizzare il servizio di phone banking perché, in tal caso, bisognerebbe aggiungere un costo di 5 euro per richiesta.
Trading online con Fineco
L’uso della piattaforma di trading online di Fineco non prevede costi per la tenuta del conto deposito, ma sulle comunicazioni, a meno di invio online, il costo varia da 1,95 euro a 9,95 euro. La parte relativa alle commissioni applicate per il trading che può essere fatto su azioni, obbligazioni, certificates e Etf, è molto più articolata rispetto a quella proposta da Ing Direct: si parte in generale da una commissione variabile pari allo 0,19% con un minimo di 2,95 euro (tranne che per le obbligazioni per le quali si parte mediamente da 5,95 euro) e un massimo di 19 euro.
A questa cifra normalmente si aggiunge anche l’applicazione di ulteriori commissioni fisse a seconda del Paese di origine degli emittenti (fino a 9 euro). In più l’importo minimo di 2,95 euro viene garantito nell’ambito obbligazionario solo per le obbligazioni di volta in volta indicate, a titolo promozionale dalla stessa Fineco.
Per ottenere degli sconti bisogna aderire al pacchetto di privilegi contenuto in Apex (riservato ai traders attivi o che investono grandi patrimoni), e in funzione del monte commissionale (ovvero la somma complessiva di commissioni corrisposta trimestralmente) si ottiene l’applicazione di commissioni fisse che scendono da 10 euro max (con 1500 euro di commissioni) a 2,95 euro (oltre i 9 mila euro di commissioni) per il trading che rientra in operazioni standard. Ma anche in questo caso non mancano eccezioni legate ai Paesi di origine degli emittenti. Sui titoli di stato vengono applicate commissioni che variano in funzione della loro durata.
Per quanto riguarda quelle a breve, si va da un massimo di 0,10% a un minimo di 0,025% di commissioni variabili mentre solo per quelli a lungo termine non sono previste commissioni (emissioni in asta). In più nel caso in cui si scelga di effettuare ordini per telefono si deve aggiungere una commissione pari allo 0,50%, con un minimo di 5 euro (0,50% anche nel caso di richiesta effettuata tramite promotore finanziario).
Confronto sul piano economico delle due piattaforme di trading
Sicuramente il piano delle commissioni e delle spese depone nettamente a favore della piattaforma di tradìng di Conto Arancio, per semplicità e trasparenza ma anche per convenienza, che riguarda tutti i risparmiatori, dai piccoli a quelli grandi specialmente se orientati nella logica di “cassettisti”. Solo per piccoli volumi di trading (e con scarsa frequenza) e sui Bot conviene leggermente di più la piattaforma Fineco. il discorso cambia radicalmente nel caso in cui si abbia la necessità di poter shortare, fare scalping ecc, semplicemente pr il fatto che queste possibilità non vengono offerte dalla piattaforma di Ing Direct.
Confronto per la sicurezza e la qualità delle piattaforme
Il discorso della sicurezza è abbastanza elevato per tutte e due, anche se in passato Fineco è stata soggetta a diverse critiche (comunicazioni recenti avrebbero confermato un miglioramento sotto questo punto di vista).
Per quanto riguarda la qualità delle piattaforme sono entrambe semplici da utilizzare, con interfacce intuitive e sempre entrambe permettono di scegliere strumenti più approfonditi e sofisticati per i traders più esigenti, che, nel caso di Fineco sono racchiusi nella piattaforma di trading evoluta PowerDesk, che ha un costo di 19 euro, mentre con Ing Direct si può accedere al book a 5 livelli con un costo di 10 euro. In generale la semplicità commissionale di Ing Direct si ripercuote positivamente anche sulla scelta delle operazioni da ricercare e attuare.