Guida a Postepaycrowd: il crowdfunding di Eppela con Poste Italiane
Il crowdfunding da fenomeno prettamente anglosassone ha rapidamente conquistato anche il mercato italiano coinvolgendo anche nuovi ‘attori’ esterni tra cui Poste Italiane con Postepaycrowd.
Il tempo del crowdfunding non ha ancora raggiunto un livello che possa definirsi di saturazione, tale da giustificare la nascita di forme ibride, eppure qualche soluzione mista si sta affacciando, e tra queste spicca la Postepaycrowd. Si tratta infatti di una iniziativa, che vede coinvolta anche Poste Italiane (vedi anche Fido Bancoposta ), in collaborazione con Eppela, e che rispetto alle forme pure di crowdfunding prevede due iniziative collaterali:
- la prima è legata alla Postepaycrowd Accademy, che “premierà” i 10 progetti che saranno appositamente selezionati (dopo aver raggiunto il budget previsto);
- la seconda invece prevede la possibilità di cofinanziamento di quelle iniziative, sempre individuate secondo parametri specifici, che abbiano raggiunto il 50% dell’obiettivo target indicato al momento della pubblicazione.
Come presentare e sostenere i progetti?
In entrambi i casi bisogna essere per prima cosa registrati sulla piattaforma di Eppela. Quindi anche per la presentazione del proprio progetto bisogna attenersi alle stesse indicazioni e standard previsti per qualsiasi altro progetto. Quelli che possono rientrare nella possibilità di co-finanziamento, sono quelli che hanno elevato carattere innovativo, e possibilità di scalata del mercato. Anche come referenti, ci si dovrà interfacciare con il team preposto sempre della piattaforma gestita da Anteprima srl.
Come funziona il co-finanziamento?
Nel crowdfunding la peculiarità sta nel fatto che se non si raggiunge, entro il termine indicato per la raccolta, l’importo ‘obiettivo’ stimato per far partire l’iniziativa, ai sostenitori vengono restituiti i loro versamenti, mentre chi ha presentato il progetto rimane senza finanziamento (a volte si può ripartire e ripresentare il tutto apportando qualche modifica). Quindi solo nel caso in cui si raggiungesse l’obiettivo della raccolta, si ottiene la cifra richiesta (o maggiore se si ottengono più adesioni del previsto nel caso specifico di Eppela) al netto delle commissioni pagate alla piattaforma di crowdfunding. Con Postepaycrowd, invece, per evitare che buoni progetti non riescano ad essere valutati appropriatamente, vedendo così sfumare la possibilità di realizzazione, al raggiungimento del 50% del prezzo target (entro il termine fissato), si accede al versamento dell’altra metà da parte di Poste Italiane (vedi anche Bancoposta ). Ci sono logicamente delle limitazioni, a partire dalla cifra complessivamente stanziata, che è di 60 mila euro. L’unica pecca di questo meccanismo è dovuta al fatto che, se non si rientra nella rosa dei progetti che sono stati selezionati, allora non si avrà accesso nemmeno al co-finanziamento.