Pos portatile: SumUp, MyPos e Nexi
L’evoluzione dei pagamenti in mobilità non interessa solo le carte di pagamento ma anche i device usati per riceverli. Ecco alcuni consigli utili per scegliere al meglio il pos portatile in base alle proprie necessità.
Il bisogno di poter ricevere in modo ‘flessibile’ i pagamenti, soprattutto con l’uso delle carte di pagamento o dei sistemi più evoluti come Google Pay e Apple Pay, ha spinto il mercato dei pos verso la creazione di nuovi device. Tra le tipologie che hanno goduto di una maggiore innovazione tecnologica troviamo quella del Pos portatile.
In questa categoria oggi vanno a confluire sia i Pos tradizionali (come quelli Unicredit, Poste Italiane, ecc) che i Pos mobili.
I primi hanno bisogno di una rete fissa, ma beneficiano della comodità di non dover essere limitati dalla presenza del filo, sganciando il commerciante o venditore dalla necessità di essere collegati direttamente alla rete telefonica fissa. Funzionano infatti con la tecnologia cordless (bluetooth o Wifi) e presentano batterie al litio ricaricabili con apposite postazioni connesse alla linea elettrica.
I pos mobili funzionano invece con una sim oppure con uno smartphone da associare potendo così essere utilizzati in quasi totale libertà.
A fare la differenza tra le numerosissime opzioni sono soprattutto i costi, per i quali bisogna saper distinguere tra quelli fissi e quelli variabili legati all’uso del Pos stesso.
Altra variabile è legata al dover appoggiare i costi e le transazioni su un conto corrente tradizionale, oppure a un conto elettronico apposito indicato dal ‘fornitore’ del device portatile.
(Approfondimenti: conto corrente aziendale)
Pos tradizionale fisso o mobile: quali convengono di più?
Se al momento della scelta ci si indirizza verso un pos tradizionale, si dovranno considerare le seguenti voci di costo:
- canone utilizzo del device;
- costi di assistenza;
- costi di conto corrente di appoggio, se previsti;
- costi di rete fissa telefonica;
- commissioni applicate al servizio di incasso con carte di credito, bancomat o prepagate, a seconda dei circuiti accettati.
Nel caso di un pos tradizionale, non sempre si avranno differenze di prezzo notevoli scegliendo un pos portatile (ovvero senza fili) rispetto ad uno collegato alla rete elettrica. Di contro ci potrebbe essere il bisogno di maggiori interventi di manutenzione, dovuti al deterioramento nel tempo delle batterie ricaricabili e al fatto che questo tipo di device ‘trasportabile’ può essere soggetto a più incidenti e cadute.
Pos: Approfondimenti
– Pos senza commissioni
– Mobile Pos
– iZettle
– SumUp
– Pos economico
– Axerve
– Pos obbligatorio
– Jusp
– Pos portatile
– Pos lavoratore autonomo
– My Pos
Per valutare l’eventuale convenienza economica del pos tradizionale portatile rispetto a quello fisso è essenziale informarsi presso il proprio fornitore sui costi collegati e valutare al contempo la qualità del servizio (ad esempio la ricezione wireless del segnale telefonico).
In conclusione non si può quindi dire che una tipologia sia più valida dell’altra, se non riferendosi strettamente alle proprie necessità e condizioni soggettive.
Pos mobile
Se invece si ha il bisogno di un Pos portatile nel senso di ‘mobile’, ovvero da poter portare con sé senza essere legati ad una linea telefonica fissa, allora si ha tantissima scelta, che spesso porterà al di fuori anche dei servizi della propria o di altre banche. Negli ultimi anni il settore di aziende che propongono pos mobili è infatti cresciuto nel numero ed anche nella varietà di opzioni disponibili, con molte soluzioni in cui il device è in ‘vendita’. In questo caso, dato che il Pos si acquista, bisogna valutare:
- la semplicità di utilizzo (se si ha bisogno di assistenza il discorso generalmente si complica e con esso lievitano anche i costi di manutenzione che altrimenti sono molto bassi);
- il costo di vendita;
- il servizio di incasso e i relativi costi.
Anche per i pos mobili non c’è un modo matematico e oggettivo per stabilire che una soluzione è migliore dell’altra. Infatti ciò che risulta ottimale per un utente potrebbe non essere altrettanto valido per un altro. Nel fare le proprie valutazioni bisogna mettere a confronto ciò che si ha (i servizi di cui già si dispone, come costi fissi per utenze e servizi bancari) con ciò che si vorrebbe avere per migliorare la propria situazione. Solo al termine di questo percorso è possibile vagliare ciò che accontenta entrambi gli aspetti al costo più basso.
Alcuni esempi
Nel ‘mare magnum’ delle offerte disponibili consideriamo degli esempi che vanno a coprire un po’ tutte le varie tipologie esistenti, ricordando che questa selezione è puramente esemplificativa e che non vuole avere alcun carattere esaustivo.
-Sumup
Si tratta di Pos mobili che sono in vendita con almeno due possibili opzioni:
- lettori con scheda sim integrata;
- lettori collegabili ad uno smartphone.
Opzionalmente si può abbinare il lettore di carte per fornire un servizio completo.
I costi di acquisto variano a seconda del modello scelto. Tutti i device sono dotati di flessibilità di utilizzo proprio perché pensati per un uso dinamico. La gamma più economica è quella denominata Air, a cui si aggiunge quella 3G. A livello di costi si possono scegliere pacchetti differenti (al 5 dicembre 2019 tre in tutto) che prevedono sia un contributo di acquisto diverso che commissioni di incasso differenti (i pacchetti vanno da 9 fino a 79 euro mensili). Le varie opzioni sono acquistabili direttamente on line.
(Fonte: sito ufficiale SumUp – Data: 5 dicembre 2019)
(Approfondimento: Recensione SumUp)
-MyPos
Con MyPos si parte da 29 euro per acquistare il device di base fino a superare i 300 euro per quelli più professionali. Per quanto riguarda le commissioni di gestione delle transazioni di incasso, queste sono le stesse per tutte le tipologie di pos disponibili: sono previste commissioni diversificate per pagamenti bancomat o carte di credito, a seconda del circuito di pagamento. Anche in questo caso i vari pos sono acquistabili on line.
Questa società permette di sottoscrivere anche il conto myPOS dove ricevere in maniera istantanea i propri pagamenti ricevuti sia via POS che online. Al conto è associata una valuta primaria ma possono essere aperti vari sottoconti (ciascuno con un proprio iban) per ciascuna delle altre 14 valute previste.
(Fonte: sito ufficiale MyPos – Data: 5 dicembre 2019)
-SmartPos di Nexi
Nexi propone ogni tipologia di device, da quello mobile a quello portatile, fino a quelli tradizionali dotati o meno di tecnologie più avanzate come quella contactless o quelle in NFC. Tuttavia, a differenza dei casi precedenti, la richiesta di un Pos Nexi deve passare per una filiale bancaria. In questo caso non ci si può quindi separare da un conto corrente bancario, per cui nella scelta si rimane condizionati anche dai costi che saranno applicati proprio alla gestione del conto stesso. I profili commissionali sono vari spaziando da proposte forfettarie a quelle a consumo fino a soluzioni a pacchetto o miste (in parte a canone e in parte a consumo).
(Fonte: sito ufficiale Nexi – Data: 5 dicembre 2019)