p2p: come scegliere e come funziona
Il p2p è una modalità di trasferimento di fondi di tipo digitale. Normalmente si tratta del trasferimento di denaro peer to peer o person to person, ovvero il passaggio di una somma (quasi sempre non elevata) che passa dal wallet di un soggetto a quello di un altro soggetto, tramite l’uso di una piattaforma apposita.
Se da una parte capire cos’è il p2p è tutto sommato semplice, fare un discorso generico sulle procedure con cui ciò avviene risulta essere un poco più complicato. Possiamo comunque evidenziare che queste differiscono da quelle di un giroconto o postagiro, con notevoli vantaggi soprattutto per quanto riguarda tre aspetti fondamentali e cioè:
- la velocità di spostamento (istantanea);
- la semplicità di utilizzo;
- le relative commissioni eventualmente applicate.
Indice articolo
Come funziona e che cosa serve
Per capire come funziona il p2p bisogna partire dai requisiti necessari per poterlo utilizzare e precisamente:
- un conto elettronico o wallet che ne prevede l’uso oppure una carta di pagamento che ne prevede la funzionalità (generalmente si tratta di carte ricaricabili come per esempio la Postepay, o la Hype, ecc);
- possedere fondi sufficienti per fare il trasferimento;
- aver scaricato e installato l’app per poter gestire il p2p;
- avere il contatto della persona verso la quale fare il trasferimento.
Indicati questi punti fermi dobbiamo considerare che se il funzionamento p2p è comune alle varie società e prodotti che lo prevedono, le modalità di esecuzione possono un po’ differire. Fortunatamente le procedure sono quasi totalmente guidate ed intuitive e quindi fruibili anche per i meno avvezzi alla tecnologia.
Come già accennato altre differenze sono evidenziabili per l’eventuale costo applicato visto che spesso sotto alcune soglie non si applicano commissioni o ci sono periodi promozionali senza costo. Anche per queste ragioni, per capire il funzionamento generale, rimarremo sugli aspetti comuni alla procedura.
Che cosa si deve fare
Il primo passaggio è quello di scaricare l’app del wallet o carta ricaricabile che vogliamo usare. Si deve seguire la procedura della registrazione per poter fare l’accesso (login) considerando che le credenziali saranno poi sempre le stesse. All’interno dell’app c’è una funzione, che nella maggior parte dei casi si trova nel menù ‘Pagamenti’, dove è indicato il trasferimento p2p.
Selezionando questa voce si viene mandati in una pagina dove sarà necessario inserire l’importo (da richiedere o da trasferire) e il o i destinatari della richiesta o del trasferimento. Qui troviamo la parte più semplificata di questa metodologia di trasferimento di denaro online: non avremo infatti bisogno di conoscere gli estremi del conto o della carta (per esempio l’Iban come nel bonifico) del ‘ricevente’ ma il tutto avviene selezionando il contatto dalla rubrica (sempre riportata dentro l’app). Da questo contatto (che è estrapolato dalla rubrica dei contatti memorizzati sul cellulare) si snoda la procedura in due direzioni:
- se la persona selezionata ha il wallet per ricevere o fare il trasferimento, dovrà solo dare l’autorizzazione (in base alle modalità disponibili e scelte nell’app stessa) perché il tutto si concluda istantaneamente;
- se invece non ha il wallet (in molti casi comune a vari istituti di credito come Bancomat Pay) allora riceverà sul cellulare un messaggio con un link che rimanderà alla pagina dove dovrà seguire delle istruzioni perché il tutto si possa concludere.
Quando può essere utile?
Partiamo da quest’ultimo aspetto, ovvero il contatto verso la persona che deve ricevere la somma o alla quale richiedere il trasferimento. Per fare un esempio semplice: dobbiamo comprare un regalo per un amico in comune con altre persone? Attraverso questa tipologia di trasferimento si potrà inviare la nostra quota di partecipazione all’amico che si occupa della prenotazione con pochi click e con commissioni spesso azzerate per importi modesti (generalmente 50 euro anche se non mancano eccezioni come Postepay che si ferma a 25 euro).
In molti casi il wallet stesso permette di chiedere alle altre persone interessate di versare una quota (richiesta di una somma di denaro che viene comunicata tramite un apposito messaggio). Quindi quando pensiamo a un p2p dobbiamo capire che è gestibile sia per fare un trasferimento verso qualcuno e sia per chiedere a qualcuno di fare un trasferimento verso di noi.
Quale scegliere?
Non è una buona idea scegliere un prodotto in funzione delle caratteristiche e condizioni del p2p offerto. Tuttavia se si è indecisi e si pensa di poter usare anche la modalità di trasferimento p2p, molto utile per importi modesti, allora l’attenzione va messa sul prodotto che coniuga: bassi costi con facilità di utilizzo.
A riguardo può essere utile dare un’occhiata alle esperienze condivise dagli altri utenti negli specifici forum poiché è sulla base delle opinioni su esperienze effettuate che ci può essere una differenza tra la semplicità proposta in via teorica e il reale funzionamento dell’app e delle varie funzioni di cui è stata dotata. Ricordiamo che il p2p può essere utilizzato da alcuni siti anche per il lending (prestiti tra privati) e per il trasferimento di valute (anche cripto) come nel caso di Binance.
Esempi
Facciamo comunque alcuni esempi pratici assolutamente non esaustivi della proposta 2023:
Postepay
L’app/wallet Potepay di Poste Italiane tra i vari servizi offre anche quello p2p. Come già accennato il costo è azzerato sotto i 25 euro mentre si paga 1 euro per importi superiori. Sempre via peer to peer è possibile anche trasferire giga se si è collegata anche la propria sim.
Bancomat Pay
In questo caso il limite della gratuità si alza a 50 euro. Altro plus è legato al fatto che è un servizio attivo per molti istituti di credito per cui è abbastanza semplice che anche il ‘ricevente’ abbia attivato questo servizio.
Paypal
Si tratta di un servizio lanciato nel 2019 ed implementato nella nota app di trasferimento di denaro. La scelta in questo caso è stata di mantenere la gratuità a prescindere dall’importo.