Quanto rende un libretto postale ?
I libretti postali fanno parte degli strumenti finanziari e costituiscono una forma di deposito a “vista”: non hanno vincoli e i rimborsi richiesti vengono fatti immediatamente anche se le esigenze di giacenza dei vari uffici postali richiede nella maggior parte dei casi la prenotazione delle somme necessarie con qualche giorno di anticipo).
Hanno un funzionamento molto particolare, in quanto possono essere impiegati come alternativa anche ai classici conti correnti, e quindi essere utilizzati, ad esempio, per l’accredito delle pensioni, perdendo la propria natura di conti nati per accantonare e gestire i propri risparmi.
Ma perché preferire un libretto postale allora? Ovviamente la scelta su questi ultimi ricade per il semplice fatto che, indipendentemente dalle giacenze e dal numero di operazioni effettuate, non ci sono costi di commissione o gestione così come per la loro apertura o chiusura. L’unica spesa “viva” è relativa all’imposta di bollo che deve essere pagata solo nel caso in cui la giacenza del libretto sia pari o superiore a 5 mila euro per le persone fisiche, mentre se si tratta di intestatari di natura giuridica il costo dell’imposta di bollo è pari a 100 euro indipendentemente dalle giacenze.
Interesse libretto postale a confronto
0,01% (vincolato) |
I tassi indicati sono stati rilevati il 2 Ottobre 2017 dal sito ufficiale di Poste Italiane e riferiti ai rendimenti in vigore dall’1 Gennaio 2016 o dal 18 Febbraio 2016.
Tipologie dei libretti di risparmio
I libretti postali possono essere divisi tra libretti nominativi e al portatore, ma questi ultimi oggi scontano grandi limitazioni: non possono avere giacenze superiori a 1000 euro, e prevedono l’applicazione di un tasso di interesse quasi nullo.
I libretti nominativi possono essere invece ordinari oppure smart, caratterizzati da una operatività che in parte replica quella base dei conti corrente, e che prevedono anche a richiesta il rilascio della carta elettronica Carta Libretto Postale.
Completano l’offerta quelli dedicati ai minori (proposti in tre tipi suddivisi per tranche di età) ai quali può essere associata la carta IO (a partire dai 12 anni), e quelli giudiziali che permettono di gestire liquidità legate, appunto, ad atti giudiziari (come sequestri e disposizioni analoghe).
Tassi di interesse e regime fiscale
Indipendentemente dalla tipologia di libretto scelto, l’aliquota fiscale applicata nel 2013 era pari 20%, per cui un tasso di interesse lordo all’1% corrispondeva ad un tasso netto pari all’0,80%.
Dall’1 Luglio 2014 la ritenuta fiscale applicata agli interessi dei libretti postali è stata innalzata al 26%.
Sui tassi di interesse va fatto un breve inciso per capire le ragioni per le quali questi hanno un andamento variabile nel corso del tempo (ciò fa si che spesso le persone scoprano, e solo quando hanno l’accredito degli interessi maturati, che il tasso applicato è inferiore a quello che si aspettavano).
Il tasso di interesse è infatti condizionato dall’andamento dei Titoli di Stato, per cui quando questi pagano interessi modesti, anche quello applicato sui libretti postali tende ad abbassarsi. A partire dal 10 Settembre 2014, i tassi applicati sono:
- sui libretti ordinari 0,01% lordo;
- sui libretti ordinari smart 0,01% lordo;
- sui libretti dedicati ai minori 0,01% lordo;
- sui libretti giudiziali 0,01% lordo
- sui libretti al portatore 0,01%.
Gli interessi vengono calcolati su base annuale e decorrono dal momento del deposito fino al loro prelievo, e vengono accreditati dopo il 31 dicembre di ogni anno.
Promozioni e limitazioni sull’operatività
Periodicamente sui libretti postali vengono predisposte delle promozioni, come nel caso del nuovo libretto ordinario nominativo smart, che è sottoscrivibile a partire dal 30 Settembre 2014 e prevede l’applicazione di agevolazioni per il tasso di interesse, ma a patto che vengano rispettate alcune condizioni:
- attivazione della carta libretto postale entro il 30 Giugno 2015;
- mantenimento del libretto fino al 30 Giugno 2015 con un saldo almeno pari al 90% del saldo iniziale.
Per quanto riguarda i versamenti non ci sono limitazioni territoriali sul contante. Sono invece previste delle limitazioni per i versamenti tramite assegni bancari: sono ammessi se fatti nell’ufficio presso il quale è stato aperto il libretto, mentre gli assegni postali non sono comunque ammessi.
Per quanto riguarda i prelievi, le somme superiori ai 1000 euro sono prelevabili solo presso l’ufficio emittente il libretto, oppure deve essere usata la carta Libretto postale (che funziona come un postamat).
Libretti dormienti e infruttiferi
Si verifica l’ipotesi di libretto infruttifero quando sono trascorsi 5 anni dall’ultima operazione annotata sul libretto, e il saldo è pari o inferiore a 250 euro: basta compiere un’operazione perché torni ad essere fruttifero.
I conti deposito dormienti invece devono avere un saldo almeno pari a 100 euro, e non devono essere stati utilizzati (non si hanno annotazioni di operazioni) per almeno 10 anni. Per questi ultimi se, entro 180 giorni dalla richiesta della loro estinzione, non si dovesse procedere a compiere almeno un’operazione annotata sul libretto stesso, allora si procederà alla loro chiusura.