Investire per avere una rendita mensile: quali alternative?
Come investire per avere una rendita mensile? Una domanda lecita oppure un’utopia?
Per riuscire ad avere una rendita mensile, sia fissa che variabile, o addirittura vitalizia, per prima cosa si deve partire da un certo capitale. L’entità di quest’ultimo è fondamentale, poiché a seconda di quanto è cospicuo potranno aumentare le possibilità di scelta, fino alle ipotesi più comode, come ad esempio quelle di un patrimonio gestito in toto dalla banca. Quindi, in base alle differenti possibilità vediamo come investire per avere una rendita mensile, alternativa o integrativa allo stipendio o alla pensione.
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Il risparmio e la creazione di un capitale
Investire oggi per avere una rendita mensile ‘domani’, deve, come detto, partire dal primo passo, che è quello della creazione di un capitale congruo. Per accantonare sufficienti risparmi ci può volere un tempo più o meno lungo. E’ però importante iniziare e per farlo si hanno alcune differenti strategie:
Sottoscrizione di un piano di accumulo
Per fare la scelta giusta in base alle proprie necessità bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti importanti tra cui i costi diretti e a quelli impliciti che vanno a diminuire la somma che sarà investita. Non solo è essenziale riferirsi a prodotti che garantiscano una gestione il più possibile dinamica e rendimenti storici soddisfacenti da parte del gestore del fondo di gestione. Per la portata dell’investimento è essenziale destinare importi mensili che non si fatica troppo a sostenere.
Conto deposito
Se si ha una buona liquidità da mettere da parte ogni mese, allora si può usare il metodo del conto deposito vincolato, facendo depositi con vincolo breve (possibilmente 3 mesi) così da integrare i vincoli che scadono con nuova liquidità. Se si accantonano somme interessanti si ha la possibilità spesso di accedere ai tassi premiali dedicati a nuova clientela o appunto nuova liquidità.
Investimenti in fondi con piccole cifre
Alcune società di gestione del risparmio permettono di investire anche somme ridotte. E’ il caso di AcomeA SGR che con Gimme 5 permette di accantonare i propri risparmi a partire da 5 euro, da investire in fondi comuni di investimento, potendo scegliere anche profili più aggressivi. Tra gli aspetti positivi c’è la possibilità di ottenere ‘aiuti’ nei versamenti anche da parte di amici o parenti, e commissioni ridotte rispetto a quelle standard.
Quello che è meno sensato fare, se l’obiettivo è quello di investire per creare una rendita mensile, è accantonare la liquidità sul conto corrente: spesso non si hanno interessi, nemmeno minimi, e si subisce l’effetto negativo dell’inflazione (approfondimento: Investimenti anti inflazione). Quindi sul conto si deve tenere la liquidità giusta per far fronte alle urgenze e per sostenere le normali spese.
Per chi un capitale lo ha già?
Ora vediamo che scelte si possono fare se invece abbiamo già un certo capitale da investire, anche se per avere una rendita mensile, ribadiamo, non si può partire da somme modeste. Per fare un esempio pratico a riguardo prendiamo il caso di 50.000 euro che rappresentano sicuramente una cifra interessante. Detto questo se la dovessimo mettere in un conto deposito che offre anche l’1% netto a 12 mesi, otterremmo solo 500 euro ma non al mese ma all’anno. Oltre al capitale che possiamo investire dobbiamo fare attenzione ad altri due aspetti:
- per quanto tempo posso rinunciare a quella liquidità?
- ho bisogno di un rendimento mensile perché lo stipendio o la pensione non sono sufficienti?
Se abbiamo poco tempo a disposizione, allora la scelta si riduce a poche opzioni, che possono essere:
- un conto deposito vincolato per brevi periodi (con rendimenti modesti);
- i pronti contro termine con durata breve (anche in questo caso i tassi sono bassi);
- un fondo monetario: a differenza dei primi due è soggetto a oscillazioni, ovvero non può essere considerato a capitale garantito, ma in periodi favorevoli i tassi possono essere molto’ più interessanti rispetto alle altre due alternative.
Se si ha un grande capitale, l’investimento deve essere essere differenziato e tarato a livello di tempistiche così da avere le liquidazioni delle somme a scadenze regolari.
N.B. A prescindere dalla somma a disposizione il consiglio è quello di fare un check up con un consulente finanziario di fiducia, così da definire:
- il tipo di necessità;
- perché si vuole investire per avere una rendita mensile;
- con quali strumenti farlo.
Fondi, azioni, Btp, obbligazioni o altro?
Come già detto, la parola d’ordine, nel limite del possibile delle somme da investire, deve essere ‘diversificare’. Quindi non si può fare un investimento massiccio su uno o due strumenti finanziari (approfondimento: Guida agli investimenti finanziari), ma bisogna studiare il tutto dividendo i vari investimenti, senza trascurare il profilo di rischio dell’investitore.
Con capitali molto alti, se non si vogliono avere pensieri, si può usare la gestione patrimoniale, dove è la banca a occuparsi dell’investimento e a fare le varie modifiche, in funzione dell’andamento del mercato finanziario di interesse. Il cliente si ritrova solo i rendimenti maturati nel periodo corrispondente da spendere. Si perde il controllo, durante la gestione patrimoniale, dei propri soldi dal punto di vista decisionale, ma si tratta della soluzione ideale per coloro che vogliono una rendita il più possibile regolare e fissa e non avere altri pensieri. Per sapere se la propria banca offre questo servizio per il capitale che si ha a disposizione bisogna fare una richiesta diretta e poi stare a valutare in funzione della risposta ricevuta. Questo tipo di approccio si deve fondare però sulla fiducia quasi totale.
Se invece si vuole avere comunque controllo sul proprio capitale, allora si può trovare una via di mezzo, chiedendo alla banca quali sono le proposte che farebbe se noi mettessimo a disposizione una certa somma X. Prima di investire si deve anche decidere una tempistica di check up, per fare gli aggiustamenti necessari. Nello scegliere non si deve trascurare l’aspetto delle commissioni che saranno applicate dai gestori. In particolare bisogna chiedere:
- se ci sono e quindi a quanto ammontano i costi di sottoscrizione iniziali;
- quali sono i costi di gestione;
- se sono presenti e a quanto ammontano i costi di disinvestimento.
Nella maggioranza dei casi almeno due su tre sono presenti e per questo fare investimenti per brevi periodi non è vantaggioso, anzi si rischia di andare a pari con la somma investita. Detto questo, se quello che si sta cercando è una rendita mensile fissa, allora ci si dovrebbe orientare su prodotti che pagano cedola, dividendi, e fondi con distribuzione periodica dei proventi.
Tuttavia per rispettare l’aspetto di differenziazione, anche in questo caso l’organizzazione dovrebbe avvenire decidendo tipologie di fondi diversi, con scadenze differenti. In alternativa è possibile mettere i rendimenti su un conto deposito libero per poi suddividerne l’uso o l’accredito, in somme periodiche più o meno uguali.