Opinioni su Fundstore: la piattaforma online per investire in fondi autorizzati

L’impiego dei ‘marketplace’ anche a livello finanziario sta rapidamente prendendo piede. Fundstore, che si occupa di investimenti, ne è un ottimo esempio. Ecco le caratteristiche.

Le principali difficoltà che si incontrano quando ci si lega ad una banca, sono dettate dai limiti imposti nella scelta dei possibili investimenti, specialmente quando si tratta di fondi comuni di investimento (sia per tipologia di sottostante, con poche scelte sugli etf, che per numero di gestori e fondi in sé). Con Fundstore questo limite viene rimosso in quanto è possibile acquistare quote di fondi non proposti dalla propria banca, ma da altre società.

Infatti Fundstore ha la particolarità di presentarsi come un marketplace che mette in contatto i potenziali interessati (anche come consulenti e intermediari indipendenti, oltre che i singoli investitori) con le società che propongono e gestiscono fondi, fungendo da mera vetrina. Questo sistema è sicuro, in quanto non svolge l’attività di vero e proprio intermediario, lasciando ampia scelta agli investitori per la tipologia di prodotti da sottoscrivere (vedi anche Come investire in Etf).

Una volta fatta la scelta tra gli oltre 5000 fondi proposti, starà all’investitore dare il via al pagamento che può avvenire solo tramite bonifico bancario (vedi anche Bonifico postale).

A riguardo si possono avere due situazioni:

  • far partire dal proprio conto corrente il bonifico (dove in caso di rimborso verrà a sua volta accreditato il controvalore relativo);
  • aprire (ma è puramente facoltativo) un conto operativo presso la Banca Ifigest (che opera come collocatore per Fundstore) per operare con investimenti ed acquisti automatici (vedi anche Come aprire un conto all’estero).

Se si dovessero verificare dei problemi nelle fasi di acquisto, switch e vendita il referente è comunque Banca Ifigest in entrambi i casi.

Zero commissioni: è vero?

Un aspetto che viene sottolineato con veemenza su Fundstore è che non sono applicate commissioni da parte sua, né per la sottoscrizione, per l’eventuale switch o per il disinvestimento o rimborso parziale delle quote. Ma ciò non va inteso nel senso di un’assoluta gratuità delle varie operazioni, visto che ci possono essere dei diritti fissi o commissioni variabili, che sono comunque da pagare (l’entità e i vari casi sono specificati nei vari documenti ufficiali). Si tratta comunque di voci abbastanza chiare da individuare nei vari prospetti informativi. La commissione di guadagno di Fundstore rimane invece a carico diretto della società.

Conclusioni

L’ampia scelta di fondi, gli strumenti disponibili per la loro ricerca (come il ‘motore’ che sfrutta morningstar e la prime list dei migliori 10) rendono questo sistema interessante, anche per la libertà con cui operare senza dover aprire un nuovo conto corrente in modo obbligatorio, per cui le opinioni sono positive. Ovviamente si deve rinunciare all’aspetto della consulenza ed apprezzare, di conseguenza, il sistema del ‘fai da te’.