Sicurezza e verifica dei bonifici: esempi e significato del Cro bancario

Iban, codice Bic e Swift, e ovviamente Cro, sono tutte sigle utilizzate per semplificare l’operatività bancaria agli Istituti e agli utenti stessi. Facciamo un poco di chiarezza, per comprendere meglio cosa sia il Cro e la sua funzione ed utilità.

Il 2008 è stato un anno di grandi cambiamenti per l’operatività bancaria, specialmente per la tracciabilità di alcune operazioni come i bonifici bancari. E’ infatti avvenuta la sostituzione dell’Abi e del Cab con l’Iban per i bonifici nazionali ed introdotto l’uso del codice Swift/Bic per quello internazionale. (Vedi anche Costo Bonifici Sepa).

L’uso più esteso e ampio di una codifica generalmente alfanumerica ha causato però non poca confusione, come nel caso del codice Cro bancario. Per prima cosa bisogna comprendere che cos’è e quindi vedere in quali occasioni il suo uso è necessario.

Cos’è?

Il Cro bancario è un codice numerico composto da 11 cifre. Si tratta di una codifica che permette di individuare in modo infallibile una determinata transazione che può essere un bonifico, ma anche un altro ordine e disposizione come ad esempio la richiesta di blocco della carta smarrita o clonata ecc.

Il Cro Bancario può essere compreso all’interno di un altro codice che è più esteso e per il quale si usa l’acronimo TRN (in inglese Transaction Reference Number) che ha sempre carattere univoco. In questo caso per conoscere esclusivamente il codice Cro bisogna considerare le cifre comprese tra la sesta e la sedicesima cifra.

Esempio di ricevuta bonifico

Principali impieghi

Per scoraggiare il trasferimento di fondi in modo illegale sono stati introdotti dei criteri di controllo che vedono anche nel Cro bancario un contributo utile anche per chi dispone l’operazione.
(Approfondisci Come trasferire denaro all’estero ).
Ad esempio nel caso in cui venisse effettuato un bonifico con dei dati errati per rintracciare il pagamento è necessario avere a disposizione il Cro che identifica proprio quell’operazione specifica. Allo stesso modo se si richiede il blocco della carta l’operatore che effettua le operazioni necessarie comunicherà il Cro che il sistema ha generato perché si possa risalire al momento in cui di fatto si è disposto il blocco di quella carta per quel titolare e per le specifiche motivazioni addotte.

Quindi in sintesi il Cro bancario permette di individuare in modo certo ed univoco ciascuna operazione attribuendola al soggetto che l’ha disposta. Questo codice viene generato e assegnato al momento in cui viene effettuata l’operazione a cui si riferisce in modo automatico dal sistema.

Ad esempio quando si effettua un bonifico online nella ricevuta che viene inviata all’ordinante via mail nella voce CRO sarà riportata la serie di numeri che va comunicata al creditore per consentire la verifica che l’operazione sia stata di fatto eseguita (ad esempio richiesta dal notaio in caso di pagamento di una somma per l’acquisto della casa tramite un bonifico bancario).

(Vedi anche il Bonifico parlante e Bonus ristrutturazione )