Costo annuo carta di credito
La maggior parte degli utenti, nella scelta della carta di credito più conveniente, focalizza l’ attenzione sui costi relativi al canone annuo e all’attivazione: in realtà ci sono svariate voci da considerare per valutare in modo corretto la carta di credito più in linea con le proprie necessità.
Questo significa che indipendentemente dalla banca con la quale si ha un conto corrente (Unicredit, Intesa sanpaolo, Bper, Bnl, Nexi, ecc) o dal circuito che si sceglie (Visa, Mastercard o American Express) il costo annuale della carta di credito ha un ruolo che non deve essere di primissimo piano. E’ infatti fondamentale considerare tutti gli aspetti peculiari della card (per esempio carta di credito a saldo, optional revolving o revolving pura e i differenti massimali) in modo da creare un perfetto rapporto qualità/prezzo in base ai propri bisogni.
Fatta questa doverosa premessa lo scopo di questo articolo è proprio quello di fare chiarezza sui costi che gravano sul cliente in relazione all’utilizzo effettivo della card. Il compito di questo articolo è proprio quello di fare chiarezza sui costi che gravano sul cliente in relazione all’utilizzo effettivo della card.
La principali spese da valutare sono:
- Canone annuo
È l’importo che il cliente versa annualmente a favore dell’istituto emittente per ottenere la carta. Non sempre la Banca applica un costo in relazione a tale voce. Non solo, bisogna considerare anche quelle situazioni in cui la carta ha un costo annuale anche medio alto, ma è dotata della funzione di azzeramento in base alle spese sostenute. Che cosa significa? Che usando la carta per fare gli acquisti che si desiderano, raggiunta una soglia prestabilita, il canone potrebbe non venire applicato o, se pagato già trimestralmente, a fine anno verrà rimborsato con un riaccredito arrivando ad un costo zero. - Costo di attivazione
È la spesa da sostenere per ricevere la carta e grava sull’utente solo in fase di attivazione del servizio. Molte banche non applicano questo costo ma attenzione, a volte non è specificato come costo di attivazione, ma rimborso spese. Inoltre il costo di attivazione in alcuni casi è inglobato dal costo di emissione che può essere richiesto anche solo come rimborso spese per la spedizione della carta all’indirizzo indicato. N.B. Molte banche fanno andare il cliente alla filiale di riferimento (dove si ha il conto corrente) per ritirare la carta di credito, che comunque dovrà essere attivata. L’attivazione infatti è una misura di sicurezza, così come l’invio del pin di utilizzo in busta separata (può arrivare prima o dopo la carta di credito). - Spese sostituzione carta
Sono i costi che la Banca addebita al cliente in caso di furto o smarrimento della card. Anche questa voce di spesa cambia da banca a banca, alcune non la fanno pagare, ma nel corso del tempo questa politica può cambiare anche presso lo stesso istituto bancario. - Invio estratto conto
L’estratto conto è il documento che la Banca periodicamente spedisce al cliente per informarlo sulle movimentazioni effettuate. Solitamente sono previsti costi in relazione all’invio cartaceo del documento, mentre è gratuito quello elettronico. C’è da aggiungere l’eventuale imposta di bollo, di circa 2 euro, dovuta allo Stato per le spese fatte con la carta di credito che nel mese superano i 77 euro circa. - Commissioni rifornimento carburante
È prassi ormai pagare i rifornimenti di carburante per mezzo di carta di credito. È quindi importante valutare bene questa voce, in quanto, anche se l’istituto applica un costo esiguo per singola operazione, annualmente può raggiungere cifre cospicue e diventare gravoso per le tasche del cliente. Bisogna però anche considerare che il costo della carta di credito come commissione carburante può essere eliminato per determinate soglie, ovvero spesso il rifornimento sopra i 100 euro è esente, ma anche qui si tratta di scelte strategiche che possono variare in qualsiasi momento. - Commissioni anticipo contante
La carta di credito è uno strumento di pagamento caratterizzato dalla possibilità di prelevare contante da ATM o presso gli sportelli bancari. Tale importo è effettivamente addebitato sul conto del cliente solo nel mese successivo e pertanto tale operazione prende il nome di anticipo contante. Al fine di valutare la carta di credito migliore è necessario quindi considerare con attenzione il tasso d’interesse o la commissione applicata dall’istituto in relazione a questa voce.
Plafond disponibile
Anche se non rappresenta una voce di costo, è sempre importante considerare, al fine di valutare la carta di credito migliore, il Plafond. Con tale termine si identifica l’importo massimo mensile (o giornaliero) che l’istituto emittente mette a disposizione del cliente per effettuare acquisti con la carta di credito. Tale importo è stabilito attraverso una valutazione reddituale e sull’affidabilità del cliente, e generalmente può essere personalizzato anche in seguito.
In quest’ultimo caso si deve richiedere formalmente un aumento di massimale per cui si va incontro ad una vera e propria valutazione creditizia che stabilisce se concedere o meno l’aumento richiesto. Anche qui non bisogna confondersi: a volte le banche propongono dei massimali molto elevati, ma si riferiscono a situazioni ottimali come patrimonio e reddito del richiedente, assegnando poi di fatto plafond più bassi sempre in base ai criteri di valutazione sulla solidità del richiedente stesso. Un aspetto fondamentale ad esempio nel rilascio delle carte oro.
Tutti questi dati sono chiaramente indicati all’interno del foglio informativo redatto dall’istituto emittente. Ad esempio qui di seguito indichiamo i costi riferiti alla carta di credito offerta da conto corrente arancio.
Canone annuo: solo su carte di credito?
A volte si sente una certa confusione tra una vera carta di credito e una prepagata. Ciò accade perché alcune prepagate permettono di effettuare acquisti online, e talvolta sono persino accettate da alcune società che erogano servizi come il noleggio auto. Tuttavia se si tratta di una prepagata le spese sostenute sono scalate sulla disponibilità di cui è stata dotata (tramite ricarica) ogni volta che sono sostenute e non nel mese successivo.
La maggioranza delle carte prepagate, soprattutto quelle evolute, in quanto dotate di Iban e possibilità di ricevere e spesso anche fare bonifici, presentano comunque un canone di gestione che può essere mensile oppure annuo. Non è logicamente però possibile fare un discorso univoco (non si può quindi dire a monte se è meglio la Postepay Evolution oppure la Superflash di Banca Intesa per esempio) rilasciando anche in questo caso l’onere della scelta non tanto al costo quanto ai servizi offerti in base alle necessità individuali.