Conto corrente per sas: come fare la scelta giusta?
Cerchi un conto corrente con servizi evoluti dedicati alle società Sas?Ecco alcuni consigli.
Le aziende (fatte eccezioni per ditta individuale e libero professionista), per questioni legate al fisco e alle disposizioni che regolano i rapporti con clienti o fornitori, prevedono la necessità, e nella maggioranza dei casi l’obbligo, di aprire un conto intestato alla società stessa, che si tratti di sas, srl, spa, snc, ecc.
Tuttavia mentre per le società srl e le società di capitali possono essere previsti dei conti personalizzati e dedicati, costruiti quasi su misura (soprattutto nel caso di corporate e aziende di grandi dimensioni) difficilmente quando si tratta di snc o sas si ricevono le stesse accortezze. Facciamo un po’ di chiarezza focalizzandoci sulle società in accomandita semplice.
Indice
Cosa serve per una società in accomandita semplice
Guida
– Conto corrente online aziendale
– Conto corrente libero professionista
– Carta conto aziendale
– Carte prepagate per dipendenti
– Gestione spese viaggio dipendenti e collaboratori
– Conto corrente giovani con partita iva
– Conto corrente ditta individuale
– Conto corrente per e-commerce
– Conto corrente Start up
– Aprire un conto corrente online per Srl
– Conto corrente per sas
Se si deve valutare l’apertura di un conto corrente per una Sas, non si deve cercare un prodotto particolare in quanto si può optare per un conto dedicato generalmente alle società di persone. Una soluzione normalmente auspicabile perché questi c/c frequentemente tendono ad avere costi più contenuti rispetto ai conti strutturati per le società di capitali.
Tra l’altro una Sas è fondamentalmente una società di persone, che nella sua struttura può sembrare più complessa rispetto a una snc o ad una società semplice, ma solo per la presenza di due tipologie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti. Ma la situazione non è affatto complessa in quanto questa distinzione indica solo coloro che sono illimitatamente responsabili davanti alle obbligazioni della società, ovvero gli accomandatari, in quanto sono gli unici che possono occuparsi della parte amministrativa e decisionale.
Un discorso logico visto che gli accomandanti hanno una funzione da meri ‘finanziatori’ (tramite il versamento della quota societaria). Proprio per questo, non avendo peso sull’amministrazione, non possono essere chiamati a rispondere con il patrimonio personale delle decisioni prese da qualcun altro sull’amministrazione. Più precisamente gli accomandanti sono responsabili limitatamente al capitale sociale versato.
La struttura della sas per quanto riguarda i c/c porta ad un effetto da valutare attentamente, ovvero che coloro che sono abilitati ad aprire il conto per la società ed amministrarlo anche in questo caso sono gli accomandatari. Infatti, qualora gli accomandanti dovessero mancare al rispetto del loro ruolo, diverrebbero illimitatamente responsabili, anche con il patrimonio personale, essendo assimilati alla figura degli accomandatari. Questo discorso ha degli effetti anche in caso di pignoramento da parte dei creditori.
Cosa avviene in caso di pignoramento?
Le società di persone, riferendosi sempre alla parte dei soci illimitatamente responsabili, prevedono che il creditore della società possa aggredire il patrimonio personale dei soci, solo rispettando il criterio di prelazione rispetto al capitale sociale.
Ma attenzione: ciò non significa che il creditore prima debba aver aggredito il capitale sociale e per la parte insoddisfatta debba passare ad aggredire quello personale.
Anzi è sufficiente dimostrare che il capitale sociale risulterebbe incapiente (non sufficiente) per coprire il debito vantato dal creditore, per passare a fare un’azione di pignoramento diretto sul patrimonio personale (compreso il conto corrente).
Quali conti si possono considerare e requisiti
Come già accennato tutte le tipologie di conto che possono essere intestate ad un’azienda sono adattabili come conto corrente per una sas e, nella maggioranza dei casi, la vera differenza viene fatta valere sui costi che si andranno a sostenere.
Per aprire il conto, come documenti sono generalmente richiesti:
- atto costitutivo della società (nel caso di una sas è ancora più importante riuscire a capire il ruolo che avrà il socio accomandante che potrebbe anche avere un ruolo ispettivo e di controllo);
- visura camerale;
- copia della partita Iva;
- documenti del o degli amministratori del conto;
- documento dal quale si individua in modo chiaro chi ha il ruolo di gestore e amministratore della società e, se previsto, anche del conto corrente.
Nelle aperture ci possono comunque essere delle restrizioni che variano da un istituto di credito all’altro. Per esempio può essere impedita l’apertura a chi non ha la sede legale in una certa zona o Paese, ma si tratta di una questione che interessa soprattutto i conti offerti da società estere.
Esempi
Ci sono alcune società che si sono specializzate nell’offerta di conti dedicati alla categoria business, che hanno introdotto un approccio più smart e flessibile nell’apertura e nella gestione rispetto alle classiche banche tradizionali. Per queste ultime, infatti, bisogna spesso passare in agenzia o filiale e cercare il prodotto che sembra più adatto alla propria situazione, magari con l’aiuto di un consulente.
Focalizziamoci sulle alternative più smart: Qonto, società francese, e bunq che ha invece sede in Olanda.
Questa società, autorizzata dalle autorità francesi, ha voluto proporre un metodo veloce di gestione del conto business che si evidenzia sia per quanto riguarda la parte di gestione delle fatture (digitalizzate e organizzate per categorie) che nell’accessibilità semplificata per i dipendenti autorizzati.
I piani proposti sono di 4 tipi, dove però il Corporate prevede una personalizzazione e nessun costo noto a priori. Per quanto riguarda gli altri 3 profili, abbiamo le seguenti tariffe:
- Solo: al costo di 9 euro al mese, comprende 20 bonifici sepa, una carta fisica Mastercard, Iban italiano e gestione finanziaria automatizzata;
- Standard: costa 29 euro al mese e comprende 2 carte Mastercard e 2 card virtuali, 100 bonifici Sepa e più servizi per la gestione contabile;
- Premium: il costo sale a 99 euro, prevede fino a 500 bonifici Sepa, 5 carte fisiche e carte virtuali illimitate, varie opzioni di semplificazione della gestione della propria società anche con preinserimento dei bonifici da parte dei collaboratori e assistenza dedicata.
Tutte e tre le versioni sono adatte come conto corrente Sas.
(Fonte: sito ufficiale Qonto – Data: 10 novembre 2020)
Le possibili scelte con la banca olandese al 10 novembre 2020 sono due e cioè:
- la versione Supergreen al costo di 19,99 € al mese (con 25 conti secondari inclusi);
- la versione Standard con 9,99 € al mese (e sempre 25 conti secondari inclusi).
Questo conto punta alla massima facilità di gestione, con accesso da ogni dispositivo, e ampia integrazione API. L’aspetto multivalute rende il conto bunq adatto soprattutto a chi vuole sfruttare questo aspetto, il che permette di ricevere anche pagamenti con sistemi differenti, ma a costi variabili.
(Fonte: sito ufficiale bunq)