Conto corrente ipotecario – E’ possibile anche fondiario?

Il conto corrente ipotecario offre una possibilità in più di ottenere liquidità. Ma chi può richiederlo e come funziona? I costi sono molto elevati e come regolarsi con il tasso soglia?

Quello che è denominato come conto corrente ipotecario rientra tra i prodotti finanziari che sfruttano la garanzia ipotecaria, al pari della cambiale con ipoteca e dei più classici mutui ipotecari. Tuttavia a differenza di questi non ha il carattere di “titolo esecutivo”. Infatti i conti correnti ipotecari hanno natura eventuale e non certa (aspetto che caratterizza cambiali e mutui classici di acquisto o liquidità) per cui non rientra tra gli strumenti che rientrano nei titoli esecutivi (vedi anche Assegno postdatato).

Differenze dal mutuo

Quando sentiamo parlare di ipoteca immediatamente associamo un prodotto al classico mutuo. Tuttavia le differenze tra il conto corrente ipotecario e un mutuo non sono affatto sottili. Questi due prodotti hanno lo scopo di fornire liquidità al richiedente, ma con i mutui la somma ottenuta deve essere finalizzata all’acquisto dell’immobile dato in garanzia con l’ipoteca (sola ipotesi in cui potremo avere anche il tipo di mutuo fondiario), oppure per quelli classificati come mutui di liquidità si deve dare un immobile in garanzia con una percentuale di copertura del valore immobiliare che arriva a percentuali piuttosto basse.

Altra differenza piuttosto significativa è data dal fatto che i mutui sono offerti, con le opportune variazioni, tanto ai privati che al settore delle aziende. Invece il conto corrente ipotecario è rivolto dalle banche solamente al settore business nel suo complesso.

Come funziona?

Per chiedere un conto corrente ipotecario bisogna avere almeno tre requisiti:

  • richiesta per lo svolgimento dell’attività di impresa, professionale, ecc;
  • avere un rapporto con una banca che ne prevede la concessione;
  • avere un immobile da porre come garanzia.

Se si hanno tutti e tre i requisiti si dovrà chiedere, sul conto corrente aziendale, un’apertura di credito assistito da ipoteca sull’immobile. Quindi si pagheranno gli interessi solamente sulle somme usate e per il periodo in cui si userà la linea di fido concessa.

Un conto corrente ipotecario può essere a tempo determinato (normalmente la durata è di 5 anni, con possibilità di rinnovo) o a tempo indeterminato (entrambe le parti potranno chiedere la chiusura dell’affidamento). Qualsiasi sia la tipologia scelta si dovrà fare sempre attenzione che il Taeg sia inferiore al tasso soglia, ovvero al tasso oltre il quale scatta l’usura.

Vantaggi e svantaggi

Come per ogni altro prodotto, anche il conto corrente ipotecario presenta dei pro e dei contro. Andiamo a vedere sinteticamente gli uni e gli altri per vedere quale aspetto finirà con il prevalere.

Vantaggi

  • la somma accordata dalla banca è molto elevata;
  • gli interessi passivi sono più bassi della media degli affidamento non assistiti da ipoteca;
  • possibilità di ottenere la linea di fido anche se la situazione economica del momento non è molto positiva;
  • gli interessi passivi vengono pagati solo sulle somme di affidamento effettivamente utilizzate.

Svantaggi

  • imposta di bollo al 2%;
  • costo dell’onorario notarile;
  • costi per l’iscrizione di ipoteca e successiva cancellazione.

Conclusioni

Il conto corrente ipotecario è una possibilità in più offerta alle aziende per reperire liquidità. Ma a che prezzo? Difficile vederlo come una prima scelta, mentre potrebbe essere l’unica alternativa valida per chi ha difficoltà a reperire fonti di liquidità.

Approfondimento: Come richiedere un mutuo senza conto corrente.