Tassazione conti correnti in Svizzera: meglio dell’Italia?
Abbiamo già discusso in un precedente articolo delle modalità e delle tempistiche previste per l’apertura di un conto corrente in Svizzera, qui parleremo di quali sono i costi medi e soprattutto le tasse da pagare per un frontaliere italiano.
La Svizzera è il posto ideale degli italiani per aprire un conto all’estero: è vicina, ha un’economia molto forte, c’è il segreto bancario, le comunicazioni e le transazioni avvengono in modo molto rapido ed efficiente.
Sono tutti ottimi motivi per tutelare parte dei propri risparmi senza avventurarsi in conti off-shore in paesi più remoti, come le isole Cayman o Singapore tanto per fare un paio di esempi. Inoltre la Svizzera ci permette di scegliere l’euro come valuta, cosa da non poco conto per chi non vuole affrontare il rischio valutario.
Non è però tutto rose e fiori, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione che potrebbero spostare l’ago della bilancia. Innanzitutto i costi, naturalmente c’è un canone da pagare annualmente di tenuta conto e questo è variabile a seconda dell’istituto scelto: volgendo lo sguardo alle due principali banche svizzere Credit Suisse e Ubs, il canone è di 6 franchi al mese fino a un totale di 15.000 nel primo caso, mentre nel caso di Ubs 7 franchi al mese fino a 10.000 franchi. Oltre queste soglie, si azzera. Sono previsti anche dei tassi di interesse, 0,125% e 0,05%, abbastanza irrilevanti nella scelta.
Queste le condizioni delle due grandi banche in Svizzera, dopo che già precedentemente avevamo parlato delle poste svizzere.
Molto alti anche i costi per fare trading, per esempio presso Postfinance è di 25 franchi sul mercato elvetico e 35 franchi sugli altri mercati europei.
Veniamo ora al capitolo tasse: dal primo Gennaio 2013 è stata introdotta una commissione mensile extra a tutti i correntisti che non sono domiciliati in Svizzera, tassa non eludibile e a differenza del canone non azzerabile. Nel caso di postfinance si tratta di ulteriori 5 franchi svizzeri, ma in alcuni casi si può arrivare fino a 40 franchi.
In più nel 2014 è stato introdotta anche una patrimoniale dell’1% per tutti i depositi superiori a 250.000 euro, questo per far fronte ai sussidi disoccupazione, che pur restando su una soglia molto bassa rispetto a quella prevista dalle nostre parti (4%) è comunque più alta rispetto al passato (degli anni ’90). La patrimoniale è alta ma facilmente evitabile tenendo meno di 250.000 euro sul proprio conto svizzero.
Il nostro consiglio è quindi di valutare l’apertura di un conto in Svizzera per trasferire una parte non significativa dei propri risparmi, tenendo presente i vantaggi e gli svantaggi elencati in questo articolo.
Utilizzando qualche escamotage è possibile trovare un buon equilibrio fra tasse e costi del conto corrente svizzero.