Come cambiare banca senza problemi
Cambiare banca e conto corrente non deve rappresentare un problema bensì un opportunità. Ecco alcuni consigli utili per capire se è giusto cambiare banca e come fare.
Per compiere alcune operazioni, come spostare un mutuo, richiedere un finanziamento o una cessione del quinto altrove, oramai non c’è più la necessità di cambiare banca. Di contro questa rappresenta un’opzione da valutare nel caso in cui i vantaggi che si riescono a ottenere sono tangibili. Scopriamo di più.
Indice
Quando e perché è preferibile cambiare?
Il rapporto con la banca spesso si riduce ad un uso meccanico dei suoi servizi, soprattutto quando si tratta di usare un conto corrente, una carta conto oppure una prepagata. Se tuttavia si hanno delle esigenze più complesse, allora l’aver un buon rapporto può fare la differenza, sia per poter sfruttare al meglio eventuali opportunità che potrebbero presentarsi (per esempio dei risparmi da investire), sia per trovare soluzioni adatte nei momenti di bisogno o di necessità.
Quindi tra le varie motivazioni che potrebbero spingerci a cambiare banca, ci potrebbero essere le seguenti:
- si individua un prodotto bancario che costa di meno. La scelta di spostarsi è molto più semplice se non c’è un rapporto consolidato con la propria banca e se quest’ultimo si limita al conto e poco altro;
- si individua un mutuo o finanziamento che costa di meno, ma per sfruttare al meglio il risparmio si deve spostare anche il conto e altri prodotti (per esempio gli investimenti). Di fronte a queste situazioni si deve fare una valutazione molto attenta dei costi e concentrarsi sui vantaggi (o svantaggi) nel lungo periodo e non in quelli che si evidenziano nell’immediato. Potrebbe capitare infatti che il vantaggio sia transitorio o che una variazione anche modesta delle proprie condizioni porti ad azzerare tutto il risparmio che si dovrebbe/potrebbe ottenere;
- non si ha un buon rapporto con la propria banca, o non si riceve l’assistenza e la consulenza di cui si ha bisogno. In questo caso l’aspetto emotivo prevale su quello economico ma bisogna fare attenzione alla comparazione dei differenti prodotti e fare ugualmente una scelta ragionata.
Lo spostamento può avvenire in qualsiasi momento. È però quasi sicuro, se si è vicini alla fine dell’anno, che per invogliare nuova clientela molti istituti di credito effettueranno proposte con condizioni agevolate proprio in tali periodi.
Guida al cambiamento: dalla scelta all’uso dei nuovi prodotti
In alcuni casi, le stesse banche permettono di sfruttare appositi servizi di ‘trasloco conti’ o simili, che permettono tramite la compilazione di alcuni moduli di far eseguire un trasferimento ‘semiautomatico’ da banca a banca per i prodotti per cui ciò è previsto.
Bisogna considerare che queste opportunità non comprendono quasi mai tutti i servizi bancari. In quest’ottica è essenziale informarsi quali rimangono fuori ed attivarsi per effettuare il trasferimento di questi servizi oltre a controllare con attenzione che anche quelli automatici siano andati a buon fine (approfondimento: Trasferire il conto online).
Più in generale (e soprattutto se si è nella fase in cui si sta semplicemente meditando di cambiare banca) ecco i passi da compiere per valutare adeguatamente un c/c ed eventualmente procedere al cambio:
- Fase 1: ricerca e confronto dei vari prodotti (la comparazione dal punto di vista ‘economico’ è semplificata dal confronto dell’ISC). Oltre ai costi bisogna valutare ciò che il conto offre ed i servizi di cui si ha realmente bisogno;
- Fase 2: consultare i fogli informativi per avere informazioni dettagliate su costi di gestione, costi di utilizzo, commissioni variabili e servizi accessori (si trovano nella sezione Trasparenza dei siti ufficiali);
- Fase 3: aprire il nuovo rapporto bancario, seguendo il canale che si è scelto (bisogna fare attenzione a quei casi in cui l’apertura online è gratuita mentre quella da sportello prevede dei costi);
- Fase 4: chiedere il trasferimento del saldo disponibile alla nuova banca avvalendosi della legge 37 del 15 marzo 2017.
Per quanto riguarda le tempistiche, ci sono delle differenze a seconda che si debba trasferire solo il saldo o se si hanno anche un dossier titoli e altri investimenti.
In caso di conto semplice vale la regola dei 12 giorni, termine che se non rispettato costringe la banca dalla quale ci si sposta a risarcire il correntista uscente (40 euro fissi più un importo calcolato in percentuale sulla giacenza). Questa operazione è gratuita.
Inoltre al nuovo conto, entro 5 giorni dalla richiesta, vanno spostati i pagamenti ricorrenti e l’addebito delle bollette (approfondimento: Come pagare le bollette online con CBILL). Tuttavia per alcune utenze non si ha questa possibilità, così come per lo spostamento di carte di credito che non ha emesso la stessa banca.
Che cosa si deve fare per la ‘portabilità’ del conto?
Quanto indicato fino ad ora deve essere visto come mero esempio delle condizioni generiche di trasferimento quando si decide di cambiare banca. Nella pratica ci si deve attenere alle indicazioni della nuova banca informandosi in filiale oppure attraverso i contatti online per quanto riguarda gli istituti di credito attivi sul web.
Comunque il più delle volte la procedura parte con la compilazione di un modulo dove si autorizza alla richiesta, da parte della nuova banca, di ricevere il trasferimento dei rapporti bancari indicati. La portabilità del conto non deve prevedere alcuna commissione.
Tuttavia non è assicurato che le richieste vadano subito a regime, per cui in caso di trasferimento di un ordine di pagamento di rate di mutuo o finanziamento, oppure di utenze domestiche è consigliato informarsi presso chi deve ricevere il pagamento chiedendo:
- se è stato notificato il nuovo conto o rapporto bancario e se questo risulta ‘a regime’ (quindi è stato accettato e correttamente inserito nei sistemi);
- se il pagamento della rata o bolletta successiva andrà sul vecchio o nuovo conto.