Opinioni buoni fruttiferi postali indicizzati all’ inflazione italiana: quanto rendono oggi?
Nascono nel 2006 e sono i veri eredi, a livello di numero di sottoscrizioni, dei vecchi buoni ordinari, proteggono dall’inflazione ed allo stesso tempo hanno un tasso di interesse certo, sono sicuri garantiti dallo Stato Italiano attraverso le Poste. Stiamo parlando senza dubbio della più azzeccata tipologia di buoni nella storia e forse il migliore investimento che si possa far oggi.
Caratteristiche
I Buoni indicizzati all’inflazione sono caratterizzati da:
- un rendimento fisso ed il recupero del 100% dell’inflazione italiana (attuale serie J46 luglio 2014 0,5% lordo);
- una durata massima di 10 anni;
- certezza di recuperare il capitale investito in qualsiasi momento e la maturazione degli interessi dopo 18 mesi dalla sottoscrizione (sia il rendimento fisso che il variabile inflattivo);
- gli interessi sono calcolati su base bimestrale a regime di capitalizzazione composta;
- sottoscrivibili e rimborsabili per tagli di euro 250 e multipli;
- regime fiscale del 12,5% sul capital gain e imposta di bollo dello 0,2% sul totale dei buoni posseduti;
I vantaggi sono evidenti e svantaggi non ne esistono, nella peggiore delle ipotesi non c’è lucro ma in ogni caso si conserva il potere d’acquisto del proprio denaro. Un esempio? Investendo 20.000 euro con un tasso di inflazione annuo medio del 2% (ipotetico) il tasso annuo di rendimento effettivo a scadenza dei buoni sarà del 2,23% netto con un coefficiente di indicizzazione pari a 1,24616721 (serie luglio 2014).
20.000 x 1,24616721 = 24.923 euro (al lordo solo dell’imposta di bollo annuale)
inflazione 2% annua composta con 20.000 euro = circa 24.380 euro
Il confronto è stato fatto con l’attuale serie J46 di luglio 2014, non di certo una delle più performanti, ed in ogni caso bfpi anche se di poco, batte inflazione.
Serie storiche
Le serie di Bfpi sono mutate nel tempo e possono essere suddivise in 4 grandi categorie, a seconda del tasso fisso proposto:
- costante (come la J46), il tasso fisso è sempre lo stesso dal 1° al 10° anno;
- crescente, basso il 1° anno e poi a salire gradualmente e costantemente fino al 10° anno;
- prima crescente e poi decrescente.
Un bravo investitore potrebbe diversificare il proprio denaro investendone la maggior parte nella tipologia numero 3, somma che poi andrebbe a riprendere al 4° anno per destinarla alla tipologia numero 2, lasciando li il capitale fino a scadenza e mantenendone una parte anche nelle serie costanti. Questo ovviamente tenendosi sempre aggiornati e seguendo le serie mensilmente.
Serie migliore di tipo 1: J35 (aprile maggio 2013) J38 e j39 (da luglio a ottobre 2013), tasso 1,25% lordo effettivo.
Serie migliore di tipo 2: J19 (dicembre 2011) tasso lordo effettivo da 1,85% a 2,27%.
Serie migliore di tipo 3: J11 (aprile 2011) tasso lordo effettivo fino a 1,70% alla fine del 3° anno e poi a scendere fino a 1,14% il 10° anno.
Condizioni economiche serie J47
Data Rilevazione tassi: 27 Febbraio 2015.