Assegno postale circolare: validità, costi e funzionamento
Sempre più venditori richiedono al momento della consegna di un bene o servizio il pagamento mediante assegno circolare: ecco una breve guida per i correntisti bancoposta sugli assegni circolari postali anche in versione estera.
Gli assegni postali seguono le stesse regole e sono sottoposti alla stessa normativa che si applica agli assegni bancari. Quindi esiste anche una forma omologa all’assegno circolare bancario, ma nel caso di quello postale si usa la dicitura di assegno vidimato, disponibile anche in una versione “estera”.
Ci sono dei limiti temporali per provvedere all’incasso (che può essere versato in banca o su un conto postale), per cui bisogna fare massima attenzione alla data riportata sul titolo. Tra le differenze che intercorrono tra l’assegno postale vidimato e quello estero c’è sia il destinatario (che nel secondo caso deve trovarsi al di fuori dei confini dell’Italia), ed il fatto che nel primo caso viene consegnato al richiedente (che è colui che deve effettuare il pagamento) mentre nel secondo caso viene inviato da Poste Italiane al beneficiario indicato per il pagamento.
Anche se come funzionamento l’assegno circolare usato dalle poste è simile al vaglia postale, di fatto sono due titoli differenti (per quest’ultimo non bisogna essere correntisti delle poste, requisito fondamentale invece per l’assegno). Di contro entrambi permettono di ottenere il pagamento a vista della somma riportata sul titolo stesso (vedi anche Prestiti Bancoposta).
Come si richiede, e quali garanzie offre?
Chi richiede l’emissione di un assegno circolare postale deve avere sul conto una provvista di denaro atta a coprirne l’intero l’importo. La vidimazione che viene apposta dall’ufficio postale al quale ci si rivolge serve proprio per attestare, a colui che deve ricevere il pagamento, che l’assegno ha la provvista necessaria a copertura, per cui presentando l’assegno a qualsiasi sportello postale, si riceverà la somma sopra riportata (vedi anche Pagamento bollettini postali).
Il rilascio non prevede alcun costo, che non si applica nemmeno nella fase di incasso o di versamento. Se si entra in possesso di un assegno vidimato che non riporta la necessaria vidimazione, allora è falso e non va accettato. Per quanto riguarda la durata della sua validità, sia per quello vidimato che per quello estero, si hanno al massimo 60 giorni, che decorrono dalla data riportata sul titolo stesso.
Se in questo lasso di tempo non è stato incassato, allora non si può più chiedere il pagamento a Poste Italiane, ma bisogna eventualmente rivolgersi a colui che ne ha richiesta l’emissione per ottenere il pagamento direttamente da lui.