App per pagare: 3 alternative per pagare con lo smartphone

Le app per pagare con il proprio device sono in continuo aumento. Ecco le caratteristiche generali di questa tipologia di applicazioni oltre che le funzionalità esclusive di 3 importanti alternative come Google Pay, Satispay ed Apple Pay.

Le applicazioni che si possono usare oggi con il proprio cellulare sono sempre più diffuse anche in ambito finanziario. Parliamo non solo di quelle offerte dai vari istituti di credito per accedere ai servizi bancari o fare investimenti e trading ma anche delle app per pagare. Ovviamente il numero di quest’ultime è quello che cresce in modo più rapido rispetto alle altre tipologie di applicazioni. Come mai?

Questo accade perché poter fare un pagamento sicuro, veloce, ovunque ci si trovi, e senza il rischio di essere spiati o derubati è un desiderio di tutti o quasi. Obiettivo che si può raggiungere oggi anche nel caso di piccole transazioni come quando si deve comprare un biglietto dei trasporti pubblici, o fare il pagamento del parcheggio sulle strisce blu, ecc.

Cosa serve?

Prima di vedere alcune tra le applicazioni per fare dei pagamenti e acquisti di vario tipo disponibili al 25 luglio 2019 partiamo da ciò che serve per poterle utilizzare. In senso assoluto è necessario avere:

  • un cellulare evoluto (generalmente denominato smartphone ma bisogna vedere che versione di sistema operativo ha);
  • una scheda sim con navigazione dati compresa;
  • carte di pagamento compatibili (soprattutto perché emesse da banche che hanno convenzioni con i gestori delle app e dei sistemi di pagamento) od un iban di appoggio (come accade con Satispay).

Questi tre requisiti basilari sono infatti previsti da quasi tutte le differenti tipologie di app per pagare, tanto se si tratta di Apple Pay che Google Play (tra le prime ad essere messe in commercio) o delle altre tipologie nate più di recente.

Ricordiamo comunque che se per un qualsiasi motivo non fosse possibile usare l’app con la carta di pagamento che si ha, si potrà sempre disinstallare l’applicazione senza alcun problema e nemmeno costi: queste app infatti hanno il vantaggio di essere gratuite sia per l’installazione, che per la gestione, fino all’eventuale cancellazione. Nel dubbio, si può quindi sempre provare a installarle e vedere se si potrà usarle. In alternativa si possono usare i tool di ricerca proposti per andare a colpo sicuro sulla compatibilità della carta con il sistema di pagamento od ancora riferirsi ai siti ufficiali.

Lista app: alcuni esempi

Andiamo ora a vedere le caratteristiche e i requisiti specifici previsti per le app per pagare tra le più utilizzate.

Apple Pay

logo apple pay

Questa applicazione, creata dall’omonima Apple, con sede a Cupertino in California, permette di fare acquisti in mobilità ovunque, purché si usi un iPhone, un Apple watch oppure un iPad compatibile (device che supportano almeno il sistema operativo 9.0 di iOs). Per rendere più sicuri i pagamenti si può configurare la modalità Face Id oppure quella Touch Id (che usa le impronte digitali). In alternativa si può semplicemente usare il pin che va inserito al momento della conferma della transazione. Non solo con Apple Pay si può usare l’applicazione anche per fare gli acquisti online con Safari e per usare una carta fedeltà.

Le carte (anche le fidelity), prima di essere usate vanno memorizzate nel wallet collegato all’app. In alcuni Paesi è possibile anche pagare direttamente i trasporti pubblici, ma nell’elenco al momento non compare l’Italia, quindi non è previsto l’uso dell’acquisto com modalità rapida ad esempio di un biglietto Atac, o del parcheggio a Roma o in altre città Italiane.

Come pagare? Se si vuole procedere al pagamento basta avvicinare il proprio device compatibile al Pos, sempre che il circuito della carta scelta sia accettato dalla app per il pagamento stesso. Per quanto riguarda i circuiti supportati da Apple Pay troviamo sia Visa che Mastercard ma anche American Express.

Ma attenzione, ci possono essere accordi specifici con le banche che conseguenti restrizioni per alcune carte. Con alcuni istituti di credito infatti potrebbero essere compatibili solo le carte di credito e non quelle di debito (o viceversa). Per sapere se la propria banca è nell’elenco di quelle che supportano Apple Pay – https://support.apple.com/it-it/HT206637.

(Fonte: sito ufficiale Apple Pay – Data: 25 luglio 2019)

Satispay

logo satispay

Tra le app per pagare sulla cresta dell’onda troviamo anche l’italianissima Satispay, che ha voluto seguire un orientamento più da “network” rispetto alle altre applicazioni simili. Con questa app si possono infatti fare pagamenti ma anche trasferimenti di denaro tra amici o conoscenti, semplicemente sfruttando la rubrica del proprio smartphone (sul quale è stata installata l’app). Tra le funzioni di cui è dotata troviamo quella che permette di definire un budget di spesa, per avere sempre tutto sotto controllo, e quella di cashback che permette di risparmiare recuperando una percentuale spesa a ogni acquisto fatto.

Come già accennato con questa app non troviamo però un legame diretto con una carta di pagamento. In fase di registrazione si deve infatti inserire l’Iban di un conto di appoggio fondamentale per poi fare trasferimenti o pagamenti (entro il budget indicato). Questa applicazione può essere utilizzata per fare acquisti presso negozi convenzionati proprio con il sistema di Satispay che è pensato sia per il business che per i privati. Per questi ultimi non ci sono costi fatta eccezione per il pagamento di bollettini come bollo auto e avvisi Pa. Per il business (dalla parte del commerciante) se la transazione riguarda importi inferiori ai 10 euro si applica la commissione di 0,5% mentre sopra allo 0,5% si aggiunge un fisso di 20 centesimi.

(Fonte: sito ufficiale Satispay – Data: 25 luglio 2019)

Google Pay

logo google pay

E’ stata indicata come la risposta di Google a Apple, ma a differenza di quest’ultimo il suo impiego può avvenire anche su device non Android, scaricando però l’apposita app compatibile dallo store. Per il resto funziona in modo simile alla app della società di Cupertino. Per utilizzarla si deve avere (o creare) un account Google, e ovviamente una carta di pagamento emessa da una banca convenzionata (anche in questo caso per alcuni istituti di credito ci sono o possono essere delle restrizioni).

Ad oggi non sono tante le banche che hanno stretto accordi sia con Apple Pay che con Google Pay contemporaneamente (per conoscere le banche partner di Google Pay si può andare sul sito ufficiale al link pay.google.com/intl/it_it/about/banks). Tra le banche che prevedono entrambi gli accordi possiamo ricordare sia Hype Start, Hype Plus che N26.

(Fonte: sito ufficiale Google Pay – Data: 25 luglio 2019)